Tessere lo Spazio, intervista per Arte Morbida

POSTED BY: BARBARA PAVAN


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Il filo è uno dei medium che utilizzi più frequentemente nel tuo lavoro. Quale è stato l’elemento determinante per questa scelta? Quali possibilità espressive – e quali limiti – ha nella tua ricerca artistica?


Siano questi filati o capelli, i filamenti sono per me strumenti ideali con cui intervenire nello spazio e non solo. Mi interessano per diverse ragioni: sostenibili, funzionali ed estetiche.
Sostenibili per via della loro facile reperibilità, per la loro forte connessione con la natura (la prima fibra concepita è quella naturale) ed è un materiale tendenzialmente poco lavorato e affatto nocivo per l’ambiente. L’aspetto funzionale è legato certamente alla loro resistenza, flessibilità ed elasticità, virtù che lo rendono un materiale anche molto versatile e al contempo durevole, infatti si adatta a diversi utilizzi oltre alla classica tessitura. Controllando la direzione del singolo filo esso diventa come il segno di una penna che disegna ciò che la mano ordina e la mente decide. Se tesi i fili diventano simili a rette divenendo talvolta punti di connessione e di giuntura tra più elementi oppure scie visibili del moto dei corpi nello spazio. Appoggiati sulle superfici nella loro casualità o immersi nei liquidi ricordano sia il caos del cosmo che la sinuosità delle forme conosciute in natura – la sua perfezione e imperfezione -. La modalità con cui il materiale viene trattato ha a che fare anche con le ragioni estetiche.
Un limite che diverse volte mi ha spinto ad interrogarmi sulla mia reale convinzione a proseguire col suo utilizzo è l’associazione – spesso automatica – che si ha del filo con la figura femminile, mi riferisco a quella poco emancipata. Obbediente, premurosa, paziente e servile, dedita alla casa, al cucito o il ricamo, che aspetta sognante e silenziosa il proprio uomo di rientro da lavoro… Insomma una serie di configurazioni che rappresentano un ideale di donna sottomessa contro cui lotto con una certa convinzione.   .........(leggi altro)

eleonora gugliotta

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